Il sistema GPS (Global Positioning System) consente di localizzare entità sulla superficie terrestre facendo riferimento alla posizione di satelliti in orbita intorno alla Terra. L’innovazione tecnologica nell’ultimo decennio ha avuto uno sviluppo esponenziale e gli strumenti disponibili sul mercato offrono molteplici possibilità. Con un semplice volo del Drone si è in grado di monitorare il dissesto del territorio, rilevare in aree inaccessibili, ottenere modelli digitali del terreno (DTM), monitorare lo stato di salute di un campo coltivato e tanto ancora.
Il ricevitore GPS è in grado di acquisire la posizione di singoli punti nello spazio (waypoints) o di percorsi, cioè di sequenze di punti (routes). Il ricevitore registra insieme alla posizione (coordinate) dei punti una serie di informazioni associate, ad esempio un codice identificativo utile a collegare ulteriori dati. Utilizzare il drone per la topografia è un metodo che risulta complementare a quello tradizionale. In particolare gli APR consentono un importante risparmio di tempo.
L’esecuzione di un rilevamento GPS comincia con una preliminare analisi dell’area da rilevare. Spesso viene utilizzato Google Maps per avere un’idea del sito e inserire i punti dei vertici che la delimitano.
Una volta raggiunto il sito si definiscono alcuni punti sparsi sull’area, si rilevano con il GPS e si identificano in modo che siano visibili dall’alto. Questi serviranno per georeferenziare il rilievo con il drone.
Il volo avviene tramite delle strisciate alla quota stabilita. Il drone fa un numero di foto al secondo in base alla configurazione di partenza. Gli Apr sfruttano un processo fotogrammetrico.
La nuvola di punti raccolta viene poi elaborata in base a un software che effettua tutte le operazioni di misurazione, curve di livello, profili, sezioni volumi…