- Maggio 24, 2019
- Di Gaia Marsiaj
- News
Negli ultimi anni, la misura delle vibrazioni ambientali tramite l’utilizzo di sorgenti naturali non controllate sta prendendo sempre più piede sia nel campo geologico che in quello dell’ingegneria sismica.
Quello che si può registrare in superficie dipende:
• dalla forma e dalla distribuzione delle sorgenti
Quest’ultimo punto è quello che ci interessa poiché, se è possibile stabilire delle relazioni fra la forma dello spettro medio e la struttura del sottosuolo, è possibile utilizzare il campo di rumore ambientale per la caratterizzazione dinamica dei terreni in posto (nel campo delle piccole deformazioni).
Nel caso specifico, abbiamo condotto una campagna di misure geofisiche di tipo H.V.S.R. nel sito archeologico di Pompei le quali hanno evidenziato una discontinuità stratigrafica particolarmente profonda (dell’ordine di centinaia di metri). La cosa sorprendente è la qualità, la chiarezza interpretativa, la stabilità e la direzionalità di questa risonanza, localizzata a soli 0,22 Hz. Inoltre, l’ampiezza del picco H/V rappresenta un contrasto stratigrafico importante fra i sedimenti vulcanici ed un substrato geologico profondo estremamente rigido.
CASI APPLICATIVI
- Relazioni geologiche – geotecniche – geosismiche
- Studi di risposta sismica locale
- Adeguamenti sismici strutturali
- Pianificazione territoriale (microzonazione sismica, P.A.T., P.I., ..)
- Ricostruzioni sismo – stratigrafiche
- Dissesti e frane…