- Giugno 9, 2016
- Di Gaia Marsiaj
- News
QUALCHE TEMPO FA SIAMO STATI CONTATTATI DA UN NATURALISTA VERONESE DI NOME LUCIANO MARASTONI INTERESSATO A FARE CHIAREZZA SU UN ENIGMA LEGATO AL MONTE CORNO D’AQUILIO CHE TRAVAGLIA GENERAZIONI DI SPELEOLOGI VERONESI E NON.
I quesiti riguardano, nello specifico, la Grotta del Ciabattino che si apre nel Parco Regionale della Lessinia, nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo in provincia di Verona su un altopiano carbonatico che fa parte delle Prealpi venete svincolata da una serie di faglie e geosuture (Lineamento Insubrico; linea Ballino Garda) che l’hanno preservata nella sua più intima struttura sedimentaria.
Questo altipiano è suddiviso tra le provincie di Verona, Trento e Vicenza.
Tralasciando le specifiche caratteristiche geologiche di questo luogo si evidenzia come, questo inghiottitoio fossile, che si presenta quasi interamente scavato nella formazione media del Rosso Ammonitico Veronese con due grandiosi ambienti disassati reciprocamente, sia da sempre stato considerato il maggiore tributario per la formazione del grande abisso distante da questo duecento metri circa: La Spluga della Preta.
Questo grande sistema carsico s’immerge per quasi 900 metri di profondità nelle viscere del Massiccio del monte Corno D’Aquilio sviluppandosi tra enormi e profondi pozzi, meandri e gallerie per circa 7 chilometri di sviluppo spaziale.
Da qui la necessità (ambizione?) di cercare risposte.
Per esempio:
Dov’è mai finita tutta l’acqua che si è riversata nel Ciabattino dal Paleocene in poi?
Perché chiude così bruscamente contro una formazione compatta e potentemente cosparsa al letto di brecciame tettonico frammisto alle argille?
Noi di StudioSisma abbiamo collaborato a questo ambizioso progetto proponendo come metodologia di indagine più appropriata allo studio la tomografia elettrica con lo scopo trovare gli eventuali ingressi (vuoti) nel sistema carsico sottostante e verificarne immediate (o non) relazioni con il colosso accanto.
Con la collaborazione di un gruppo di instancabili speleologi ci siamo posizionati sopra la galleria finale del Ciabattino e abbiamo condotto quattro stese geoelettriche lunghe 355 m e parallele tra loro posizionando una serie di elettrodi equidistanti ed eseguendo varie acquisizioni secondo un gran numero di combinazioni elettrodiche.
I risultati delle indagini saranno illustrati durante la rassegna cinematografica della montagna “Tutti giù in Lessinia” che si svolgerà nei giorni 2, 3, e 4 settembre a Velo Veronese. La parte scientifica avrà luogo il sabato 3 nel pomeriggio con la presentazione di alcuni studi di carattere geologico anche associato alla speleologia. In questo intervento il naturalista Luciano Marastoni presenterà il risultato (necessariamente riassuntivo) di uno studio biennale sulla Grotta del Ciabattino.
Aggregata al programma è prevista una manifestazione speleologica organizzata dalla Commissione Speleologica Veronese e dalla Pro Loco di Velo Veronese con il patrocinio del Parco Naturale Regionale della Lessinia, della Comunità Montana, della Federazione Speleologica Veneta e in collaborazione con l’Associazione culturale “Le falie” di Velo Veronese, gli amici del museo di Camposilvano, la Sezione veronese del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico e associazioni varie.
Nell’attesa di questo evento vogliamo condividere il bel ricordo di una calda domenica di tarda primavera che ha conciliato una giornata di duro lavoro e di grande dedizione, con il piacere di un luogo suggestivo e l’atmosfera spensierata di un gruppo di instancabili speleologi.