- Gennaio 26, 2017
- Di Gaia Marsiaj
- News
Di recente abbiamo analizzato un problema relativo a due fabbricati che presentano un quadro fessurativo rilevante con numerose fessurazioni e tracce di infiltrazioni nel piano interrato tramite l’applicazione di Modelli Geotecnici evoluti.
Lo scopo del lavoro è quello di caratterizzare il sottosuolo dal punto di vista stratigrafico e geotecnico al fine di valutare sia l’entità dei cedimenti che le cause che gli hanno generati. Pertanto, è stata eseguita un’indagine sperimentale in sito che ha consentito di ricostruire un modello geologico-geotecnico locale.
Precisamente sono state condotte:
· n°2 Prove Penetrometriche Statiche (CPT)
· n°2 Prove Penetrometriche Dinamiche Super Pesanti (DPSH)
· N°1 Sondaggio geognostico a carotaggio continuo con specifiche analisi di laboratorio (prove edometriche)
· n°2 stendimenti geo-elettrici 2D
· n°2 stendimenti geo-elettrici 3D
Inoltre, sono stati installati n°4 trasduttori di tipo fessurimetrico in prossimità delle maggiori lesioni, al fine di valutare lo stato di avanzamento del quadro fessurativo presente, con letture programmate a scadenza oraria e invio tramite modem dei dati registrati.
Le indagini condotte sui terreni hanno evidenziato la presenza di un materiale limoso argilloso molle con intercalazioni di resti organici e livelli torbosi fino ad una profondità di circa 8 m dal p.c. locale. Per valori di profondità maggiori si è rilevata la presenza di un materiale prevalentemente ghiaioso e sabbioso consistente. Le analisi di laboratorio, condotte sui livelli limoso argillosi e torbosi, hanno fornito valori di compressibilità elevata e di scarsa portanza che sono stati successivamente introdotti nel modello geologico-geotecnico utilizzato per valutare le deformazioni verticali.
Grazie alle potenzialità del software alle differenze finite FLAC 2D v8.0 – 2016 abbiamo predisposto un modello matematico bidimensionale che riproduce lo stato tensionale del sottosuolo le cui fasi di sviluppo possiamo schematizzare come segue:
CONCLUSIONI
Lo scopo del presente studio è quello di caratterizzare il sottosuolo sia dal punto di vista stratigrafico che geotecnico al fine di valutare l’entità dei cedimenti attesi nei terreni sottostanti i fabbricati residenziali interessati da cedimenti differenziali tramite l’applicazione di modelli geotecnici evoluti.
A tale scopo è stato riprodotto lo stato tensionale dei terreni tramite un modello matematico alle differenze finite dal quale è possibile trarre le seguenti considerazioni:
· al fine di valutare i cedimenti indotti nel tempo sono stati analizzati n°3 nodi della grigia collocati nei margini laterali e centrali dello scavo, in corrispondenza delle massime e minime deformazioni calcolate;
· l’andamento dei movimenti verticali nel tempo, nei tre punti analizzati, in seguito all’applicazione dei carichi strutturali (Punto 1 – linea nera: 63000Pa; Punto 2 – linea azzurra: 25000Pa; Punto 3 – linea rossa: 40000Pa) è riportato nel grafico sottostante. Per tutti i punti è visibile un rigonfiamento iniziale del materiale in tre step dovuti alle tre fasi di sbancamento per una deformazione totale massima di 1,45 cm, come evidente dalla figura sotto riportata.
Successivamente all’applicazione dei carichi, in condizione di lungo termine (non drenata + drenata) il cedimento massimo registrato è, in corrispondenza del punto 1, di circa 8,2 cm mentre nel punto 3 di circa 1,2 cm. Risulta interessante notare che nel centro dello scavo il materiale non subisce un cedimento verticale ma perdura ancora la fase di rigonfiamento (3,0 cm da inizio scavo).
Inoltre, per meglio comprendere il fenomeno in atto, si è ritenuto opportuno diagrammare l’andamento degli spostamenti in corrispondenza di tutti i nodi della griglia con i rispettivi vettori spostamento. Da questo si osserva il cedimento massimo laddove viene applicato il carico maggiore mentre nella porzione meridionale dello scavo il cedimento risulta di appena 1 cm. Inoltre, nella porzione centrale, dove il carico applicato è minimo, i vettori spostamento sono diretti verso l’alto a testimoniare l’effetto di rigonfiamento osservato. Da queste considerazioni è possibile localizzare la linea di massima sollecitazione in corrispondenza del punto in cui i vettori spostamento invertono la loro direzione (freccia rossa nella figura sotto riportata). Tali risultati trovano un ampio riscontro rispetto al quadro fessurativo presente negli immobili in oggetto di analisi.