- Febbraio 8, 2016
- Di Gaia Marsiaj
- News
Spesso – anche qui sul sito – parliamo di microzonazione sismica, ma cosa significa in realtà?
Per Microzonazione Sismica si intende la valutazione della pericolosità sismica locale attraverso l’individuazione di zone del territorio caratterizzate da comportamento sismico omogeneo.
In sostanza questo studio di prevenzione sismica individua e caratterizza le zone stabili, le zone stabili suscettibili di amplificazione locale del moto sismico e le zone suscettibili di instabilità restituendo cartografie tematiche utili per la pianificazione, progettazione e la gestione dell’emergenza in caso di terremoto.
È ormai noto che lo stesso evento sismico può provocare scuotimenti decisamente differenti in dipendenza degli spessori e delle qualità dei terreni e delle caratteristiche morfologiche del sito. Sicuramente la qualità delle costruzioni può influire sull’entità del danno, ma spesso le cause sono riconducibili a una differente pericolosità sismica locale, determinata anche dal diverso modo in cui si propaga il terremoto o dall’instabilità del suolo.
Le caratteristiche geologiche del territorio, infatti, possono alterare localmente e in maniera evidente l’azione sismica. Recentemente, anche in Italia (ad esempio Umbria-Marche, 1997 – Salò, 2004 – L’Aquila, 2010 – Modenese, 2012), sono stati evidenziati livelli di danneggiamento estremamente diversi in edifici ubicati a breve distanza tra loro ed aventi all’incirca le stesse caratteristiche strutturali. In alcune di queste località (ad esempio Umbria-Marche, 1997) sono state effettuate registrazioni accelerometriche durante un aftershock, che hanno mostrato come i livelli di scuotimento su siti in pianura su terreni sciolti siano stati amplificati di oltre il doppio rispetto a siti su roccia e abbiano avuto una durata molto più lunga.
Gli studi di microzonazione sismica hanno l’obiettivo di razionalizzare la conoscenza di questi fenomeni, restituendo informazioni utili per chi deve pianificare o realizzare interventi sul territorio.
Un utile supporto agli incaricati di eseguire tali studi di pianificazione sono le indagini sismiche che proponiamo, come le misure di rumore sismico ambientale a stazione sismica HVSR considerate efficaci e veloci per ricavare la frequenza di vibrazione di un sito (fig. 1) e le prospezioni sismiche Re.Mi. che permettono la ricostruzione sismo–stratigrafica del sottosuolo tramite la misura diretta della velocità di propagazione delle onde S (fig. 2).
A seguire riportiamo a titolo di esempio alcune misure condotte nel comune di Caraglio con lo scopo di supportare lo studio di Microzonazione Sismica di 1 livello.
Sono state condotte per questo studio circa 60 misure geofisiche sparse sul territorio e su alcune strutture strategiche come il Municipio, l’ospedale civile e le scuole individuate in collaborazione con i tecnici del comune di Caraglio (fig. 3).
La frequenza naturale di un edificio è considerata il parametro fondamentale per valutare l’azione sismica a partire dallo spettro di progetto. Essa può essere direttamente stimata individuando i picchi presenti nei rapporti tra gli spettri dell’edificio e quelli del sito (tecnica S.S.R.).
La verifica dell’eventuale effetto della “doppia risonanza” tra sito ed edificio è altrettanto importante poiché può causare un incremento dell’azione sismica sulla struttura; per questo, la misura della frequenza fondamentale di risonanza di una struttura risulta indispensabile per gli studi di vulnerabilità sismica finalizzati alla ricostruzione del modello dinamico strutturale.